In occasione della giornata Mondiale della consapevolezza dell’Autismo, l’ASL di Taranto organizza il 7 aprile 2017 una giornata presso il Centro diurno di Martin Franca con lo scopo di stimolare la conoscenza e il confronto in un clima informale e senza esclusioni sul tema dello spettro autistico. La giornata predilige l’uso della musica e del linguaggio delicato della fiaba per parlare a grandi e piccini del tema.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • H 9.30 Accoglienza partecipanti
  • H 10.00 Lettura favola animata
  • H 10.30 Momento esperienziale
  • H 11.30 Pittura
  • H 12.00 Condivisione e Saluti Musica a cura del musicista Lorenzo Rinaudo.

Lo rense noto il Direttore DSM Taranto Dott.ssa Maria Nacci che ringrazia per la collaborazione l’Associazione Castelli di Carta.

I bambini arrivano e dopo un momento di conoscenza e accoglienza vengono fatti accomodare in cerchio per terra per ascoltare il racconto della favola:

PRIMO MOMENTO: LETTURA FAVOLA ANIMATA IL GATTINO BLU

Nella famiglia Miao c’era mamma gatto, papà gatto e i figli micetti. Mamma gatta era una gatta come le altre con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa. Era di un bel colore bianco col pelo lungo e bellissimi occhi verdi. Era coccolona e golosa di latte. Papà gatto era un gatto come gli altri, con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa. Era di un bel colore grigio, col pelo corto e gli occhioni arancioni. Amava i gomitoli di lana e anche lui era goloso di latte. Il micetto Flick era un micetto come gli altri, con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa. Era bianco come la mamma con gli occhioni arancioni come il papà, amava i gomitoli e anche le coccole ed era goloso di latte. Il micetto Birba era un micetto come gli altri, con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa. Era grigio come il papà e gli occhioni verdi come la mamma. Non amava molto le coccole e gli piacevano tanto i gomitoli e certo, era goloso di latte. La micetta Nana era una micetta come le altre con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa. Un po’ bianca e un po’ grigia come mamma e papà. Gli occhioni verdi come la mamma. Non le piacevano molto i gomitoli, ma amava molto le coccole e certo, era golosa di latte. E poi c’era Blu. Blu era un micetto diverso dagli altri. Era appunto di colore blu, per il resto era un micetto come gli altri con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa, … ma era blu. Un gatto tutto blu, bisogna ammetterlo, nessuno se lo aspettava, però il suo essere blu, lo rendeva particolare. Vedeva di sicuro le cose in modo diverso, con la sua testolina tutta blu. Ne erano tutti sicuri perché Blu anziché camminare e correre come gli altri micetti, preferiva saltellare sulle punte dei piedi o ballonzolare dondolandosi. non era goloso di latte, a lui piaceva mangiare solo cose gialle. Un bel giorno aveva deciso così e non aveva più cambiato idea. Blu poi non miagolava, di tanto in tanto, sussurrava un mmmiiii piano piano, ma nulla di più. Se aveva sete non chiedeva da bere alla sua mamma, se aveva fame non chiedeva la pappa. La sua mamma ormai sapeva indovinare quando Blu aveva bisogno di qualcosa, ma era proprio difficile farlo. Lui vedeva il mondo in modo diverso dai suoi genitori, dai suoi fratellini e dagli altri gattini che incontrava. Sembrava quasi che si trovasse in un Paese straniero dove non si riesce a capire quello che le persone ti vogliono dire. A volte quando i suoi fratellini giocavano, Blu sembrava non fare proprio caso a loro. Era quasi come se non si accorgesse che loro fossero lì vicino a lui, pareva proprio assorto in qualche pensiero irraggiungibile. Altre volte i loro miagolii gioiosi diventavano per lui un rumore assordante, tanto che correva a nascondersi dentro la cesta sotto tutti i cuscini. Quello che pensarono mamma gatta e papà gatto, con l’aiuto di vecchi gatti molto saggi, è che bisognava che tutti si sforzassero un po’. Blu avrebbe dovuto ricevere aiuto per sforzarsi a capire un pochino gli altri gatti e gli altri gatti avrebbero dovuto sforzarsi per capire un pochino Blu. Dopotutto Blu era un micetto come gli altri con due occhi, due orecchie, un certo numero di baffi, quattro zampe e una bella coda pelosa, certo era blu però amava i gomitoli come papà gatto. I gomitoli erano la sua passione e non poteva proprio farne a meno. Con i fili costruiva delle fitte reti in cui Blu da una parte teneva a distanza gli altri, e dall’altra vi si rifugiava quando era spaventato. E fu così che per giocare con lui tutti impararono a muoversi dentro quelle reti e piano piano diventarono esperti anche nel far rotolare i gomitoli. Blu lo apprezzava molto. Con il tempo, Blu si sentì sempre più a suo agio e imparò tante cose. Attraverso il gioco dei gomitoli, Blu imparò ad apprezzare la presenta di altri gattini. Da parte loro sia i suoi fratellini che i compagni di scuola avevano capito che Blu non amava che si facesse troppo rumore e così inventarono tanti giochi da fare senza miagolare a voce alta. Essere blu per un gattino fa proprio una grossa differenza tuttavia con l’amore di mamma gatta e papà gatto e dei suoi fratellini gattini, con tanto tanto impegno anche da parte dei suoi compagni di scuola e grazie all’aiuto di vecchi gatti molto saggi diventa possibile capire anche un gattino blu suo modo di vedere il mondo e fare in modo che lui possa capire meglio gli altri e il loro mondo.

SECONDO MOMENTO: COSTRUZIONE RETE CON FILO

Adesso proviamo a vedere insieme come il gattino blu costruisce le sue reti. Attraverso l’uso di un gomitolo ci si passa l filo da un capo all’altro fino a far sì che il filo crei una rete. Dopo aver visto come si costruiscono le reti, proviamo insieme ad attraversare queste reti per infilarsi e per uscire da esse. Esperienza filo in una rete già costruita I bambini troveranno in un’altra stanza una rete di filo di lana blu già costruita che potranno attraversare.

TERZO MOMENTO: MOMENTO IN CUI SI DIPINGE

Il disegno è tecnica comunicativa, per regalare noi stessi agli altri e al mondo, è un modo che usiamo per venire fuori dalla rete chiusa I bambini dipingono le tele liberamente seguendo quello che gli ha colpiti della giornata. Le tele diventano ricordo della mattinata e, allo stesso tempo possono fungere da continua riflessione e sensibilizzazione per le altre classi, quando tornano a scuola. Durante i tre momenti ci sono tre accompagnamenti musicali diversi. Una musica per la favola, una per la rete, ed infine un’altra durante la pittura. La qualità musicale serve a sottolineare gli stati emotivi delle diverse situazioni, isolamento e chiusura, emersione dal guscio autistico.

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