di Martina Zaccaria

Rocco Papaleo teatro, film campioni d’incasso e la tv nella carriera di Rocco Papaleo; persino un “Festival di Sanremo”, annata 2012. Come cataloga quell’esperienza?

Si è trattato di un viaggio esotico, in un certo senso un’avventura in un territorio conoscuito da fuori ma sconosciuto per chi non ci ha mai messo piede. E’ stata quindi proprio una specie di incursione turistica, in una terra così decantata e mai visitata, e mi ha lasciato sicuramente un ricordo molto piacevole e posistivo! E’ stata una bella esperienza in cui mi sono sentito a mio agio, anche sinceramente gratificato per essere lì, quindi ho avuto sia rispetto, sia felicità nel momento in cui calcavo quel palcoscenico.
Ma ci conferma che salire su quel palco dà emozioni non comuni?
Quando sono entrato la prima volta non posso negare di aver sentito il cuore battere forte però poi grazie anche all’età, al fatto di non essere proprio un ragazzino è andata bene. In fondo sono entrato in un teatro e gli spettatori a casa in numero sterminato non li vedi, quindi mi sono relazionato col pubblico che era lì all’Ariston.
In un nostro incontro di qualche anno fa, mi spiegò che  che non si può vivere in modo stanziale! Visto che  lei percorre diverse dimensioni artistiche. Ma se ci pensa dove si sente più felice?
Credo che si veda, è il teatro il posto in cui mi sento più a mio agio, è quello dove mi interessa essere. Mi interessano i corpi, il contatto ma non per modo di dire proprio quello vero, spugnoso. Io uso questa parola in uno spettacolo “sponzare” che vuol dire impregnare, è questo il mio modo di vedere anche il mio lavoro, devo impregnarmi ed essere a contatto con la gente e il teatro me lo consente.
Ma dopo “Basilicata coast to coast” e “Una piccola impresa meridionale” non esclude di tornare alla regia.
Chissà, domani potrei farne un altro! E’ sempre un viaggio, un percorso lungo quello di realizzare un film, diciamo che i primi due hanno avuto un discreto esito quindi penso che me ne faranno fare un terzo, lo sto elaborando…
E Pieraccioni anche questa volta le darà il suo beneplacito?
Pieraccioni è il mio benefattore…
Allora non può che esserne lieto?
Lo è, lo è…senz’altro!

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