Il seminario di formazione in collaborazione con l’I.C. “A.R. Chiarelli” di Martina Franca si rivela un susseguirsi di emozioni

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Un seminario di formazione sulla parola col paroliere dei parolieri, considerato il poeta assoluto ed  una delle “penne” più apprezzate e famose della musica italiana, si è svolto ieri al Teatro Paolo Grassi di Cisternino. Sullo schermo prima dell’arrivo del maestro Giulio Rapetti, in arte Mogol, è apparsa la sua storia: il rapporto con gli artisti più famosi, le canzoni più celebri da “Il mio canto libero” a “L’emozione non ha voce”, la passione per il calcio e gli aneddoti sulle cavalcate in Maremma. Ad introdurlo, con una comprensibile emozione, Roberta Leporati Responsabile Presidio del Libro di Cisternino. In veste di intervistatori d’eccezione, il tenore Francesco Zingariello e lo scrittore Marco Carrozzo che ha pubblicato recentemente, in collaborazione con Katia Ricciarelli, il romanzo “Vi canto una storia. L’opera raccontata ai ragazzi”, dedicato ai ragazzi con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della musica lirica, dell’opera e del teatro utilizzando il linguaggio universale delle favole.
L’evento “Parole e musica: quando il testo diventa poesia” in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’I.C. “A.R. Chiarelli” di Martina Franca, ha dimostrato che il modo migliore per imparare è insegnare. La scuola deve vedere oltre perché, come ha dichiarato Mogol, bisogna insegnare ai giovani il senso della vita cercando di incoraggiare l’autostima, l’unica difesa che abbiamo anche contro la morte.
Tra gli argomenti trattati: la salute , l’ambiente, l’avvento dei social che svilisce la scrittura, il proliferare dei reality che crea meteore e la poesia che deve dare emozione per essere viva.
Il talento latente lo acquistiamo con la nascita – ha dichiarato Mogol – chi arriva è quello che non molla. C’è tutta la mia vita nelle canzoni, ho deciso di seguire il senso della musica con libertà. Amo raccontare la vita, ha colori e profumi che non ha la fiction!”

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