Un’edizione che ripercorre quattro secoli di teatro musicale italiano: da Monteverdi a Puccini, passando per Vivaldi, Piccinni, Meyerbeer e Verdi

Si inaugura il 14 luglio con l’Orlando furioso di Vivaldi – dal capolavoro di Ludovico Ariosto, di cui si sta celebrando il mezzo millennio di storia – con un nuovissimo spettacolo realizzato in coproduzione con la Fenice di Venezia affidato al giovane regista Fabio Ceresa, vincitore agli Opera Awards di Londra quale migliore regista emergente dell’anno. Torna a Martina Franca Diego Fasolis, a capo de I Barocchisti, internazionalmente apprezzati quale complesso di riferimento per l’esecuzione del repertorio antico su strumenti storici. Seconda e ultima recita il 31 luglio.
Con Margherita d’Anjou di Meyerbeer – prima recita il 29 luglio, repliche il 2 e il 4 agosto – Fabio Luisi segna un’ulteriore tappa nel percorso di riscoperta del più prezioso e raro repertorio belcantistico, cogliendo in questo caso l’opportunità della nuovissima edizione critica Ricordi, a cura di Paolo Rossini. L’opera è passata agli annali della storia del melodramma come consacrazione interazionale del giovane compositore tedesco, che alla Scala, nel 1820, ottenne il primo grande successo della sua carriera. Lo spettacolo è affidato ad Alessandro Talevi, regista che si impose all’attenzione di pubblico e critica proprio con il suo debutto al festival della Valle d’Itria, con Crispino e la Comare del 2013.

Incoraggiati dal felice sviluppo dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, il festival ha deciso di puntare ancora su produzioni affidate ai giovani talenti che a Martina Franca decidono di perfezionare il proprio percorso di crescita artistica. Su tutte, Un giorno di regno, ovvero Il finto Stanislao di Giuseppe Verdi (19 e 30 luglio, a Palazzo Ducale), affidandone la guida musicale al giovane Sesto Quatrini, musicista sul quale il Festival ha deciso di investire.

Con il secondo titolo riservato ai giovani dell’Accademia del Belcanto, Le donne vendicate di Niccolò Piccinni, il festival torna alla gloriosa scuola pugliese-napoletana. L’opera buffa, su libretto di Carlo Goldoni, verrà rappresentata (16, 21 e 28 luglio) nell’ambito del nuovo format, già accolto con entusiastico favore del pubblico, dell’Opera in masseria, e sarà affidata alle cure musicali del giovane Ferdinando Sulla e alla regia di Giorgio Sangati, brillante frutto della scuola ronconiana del Piccolo Teatro di Milano.

I 350 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi saranno ricordati, nella cornice del Chiostro di San Domenico, con una preziosa antologia dall’Ottavo Libro dei Madrigali pubblicato nel 1638 (i celebri Madrigali guerrieri et amorosi). Con il Ballo delle Ingrate – azione coreografica semidrammatica, rappresentata a Mantova in occasione delle feste per le nozze di Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia – sarà eseguito il sublime Lamento della Ninfa. La guida musicale è nelle mani del musicista in residence del festival per il repertorio barocco, Antonio Greco. Recite il 15, 18, 22 luglio e il 1 agosto.

Un cast di giovani artisti anche per il capolavoro comico pucciniano: approda a Martina Franca Gianni Schicchi, in una vitalissima versione cameristica negli spazi del Chiostro di San Domenico, il 23, 27 e 28 luglio.

Il cartellone del festival si completa, anche quest’anno, con il Concerto del belcanto, affidato a Diego Fasolis e a I Barocchisti (a Palazzo Ducale il 1 agosto), il popolare Concerto per lo spirito, il Concerto sinfonico (3 agosto), e con i consueti appuntamenti di Fuori orario e del Premio Celletti, assegnato a un grande nome del belcantismo internazionale.

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