A pochi giorni dalla conclusione del Festival Internazionale di poesia e cultura, il direttore artistico, spiega la portata di un evento all’insegna della fratellanza fra i popoli

Di Tiziana Sisto

Si é concluso sabato 20 febbraio il “Kibatek International Literary Festival 39”, Festival internazionale di poesia e cultura che, per la prima volta in Occidente, si è svolto nella splendida città di Taranto. L’evento, organizzato dall’Associazione culturale “Pablo Neruda”, presieduta dal prof. Saverio Sinopoli, nasce in Turchia nel 1998 e ha visto la partecipazione di poeti, provenienti da tutte le parti del mondo: Anand Jernail Singh (India), Kemal Beyatli (Iraq), Agron Shele (Albania), Bruma Anca Mihaela ( Romania), Barry Amy (Irlanda), Aida e Ashok Bhargava Ashok (Canada), Can Nuri ( Olanda), Isik Leyla e Kaplan Mevlut (Turchia), Cornelia Marks (Germania), Maria Miraglia (Italia), Terane Teran Rahimli e Sevil Ermizade (Cipro), Saglam Feyyaz (Turchia), Takipsilim Penpen Bugtong (Filippine), Baysak Kemal (Bosnia Erzegovina).

Prezioso é stato il lavoro di organizzazione della direttrice letteraria, Maria Miraglia, e del direttore artistico, Massimiliano Raso, che abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare le emozioni del dopo Festival.

“Abbiamo vissuto due giorni intensi e ricchi di incontri tra tanti popoli. Tutto ha avuto inizio, venerdì mattina, a Bari, ospiti del Magnifico Rettore dell’ Università degli studi di Bari Aldo Moro, prof. Antonio Felice Uricchio che ha accolto tutti i poeti in una conferenza. Nel pomeriggio, tappa fondamentale nella città di Alberobello per mostrare i trulli e le bellezze del posto che hanno scalfito grande entusiasmo.
All’indomani, i poeti sono stati salutati e accolti da alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale di Taranto, presso il Palazzo di Città. Non poteva mancare la visita guidata all’interno del Castello Aragonese che ha sortito effetti positivi da parte di tutti . Tappa finale lungo le strade della città vecchia. La serata conclusiva, invece, si è tenuta presso l’ex Caserma Rossaroll nel centro storico, condotta dalla giornalista Rosaria De Giorgi. Ogni poeta ha letto la propria poesia in lingua originale. Successivamente tradotta in lingua italiana dagli attori Miriam Linciano, Rosanna Papalia e Adriano Calzolaro. Momenti di musica e danza sono stati alternati alla esibizione delle poesie.
Mettere insieme poeti provenienti da tutto il mondo e in poco tempo é stato un enorme successo. Ci sono stati spettatori, venuti dal nord Italia, per seguire l’evento. Un vero e proprio sould out che mi ha reso orgoglioso di tutto. Il momento più emozionante, di sicuro, l’abbraccio tra tutti i poeti a fine festival. Un gesto di pace e fratellanza perché come ha sempre affermato Pablo Neruda “la poesia é un atto di pace”. Nessuna gara e nessuna competizione. Solo momenti di sensibilizzazione e diffusione della cultura. La diversità religiosa e culturale, non sempre divide i popoli. Una lingua o religione diversa non devono essere concepiti come oggetto di rivalità, piuttosto come una compensazione del proprio percorso culturale e di vita”.
Massimiliano Raso

Ph. Walter Conte

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Martina Zaccaria
Direttore Editoriale

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